Uno 3- durante il viaggio...

Author: la zuppa / Etichette:

Faceva un rumore forte, la moto che sfrecciava sulla strada per Bressanone. Nel raggio di chissà quanti chilometri doveva essere l’unico rumore. L’unico rumore. Carlo pensava al vuoto e alle pareti d’aria chiuse attorno alla sua vita. pensava alla paura che lo stava tenendo d’occhio, mentre piegava sui tornanti ghiacciati.
Ricordava quella faccia, quel giorno bollente di primavera, anni fa. Gli occhi che da lassù lo guardavano cadere. La promessa.
Il disordine nella sua testa esplosa lo faceva girare e girare e dovette fermarsi per respirare. Era la sua vita precedente, o forse un incubo. Un giocatore di tennis nella nebbia. Non vedeva le righe, la rete, il fondo e non vedeva l’avversario. Ma le palline continuavano a rimbalzargli sugli occhi.
Era fermo in mezzo alla strada, ancora sulla moto. Il vento era leggero e le foglie cadevano. Quando tossì per schiarirsi la voce si sentì minuscolo.
Non mancava molto alla città e il cielo si era chiuso in un recinto di nuvole grigie minacciose.
Ingoiò una delle due brioches.

Decise di ripartire, ma prima si voltò. Con la sensazione che qualcosa lo avrebbe seguito. Qualcuno o qualcosa di immenso lo avrebbe seguito ancora e sempre. Ma Carlo andava avanti. E si sentiva incastrato tra il caldo della speranza e il gelo della fine.
Lui sapeva di essere solo nel raggio di chilometri, ma sapeva di non essere l’unico.
Qualcosa che non voleva affrontare lo stava aspettando. Alle sue spalle.
Ma Carlo non sapeva ancora dove, quando e le braccia tremavano sul manubrio.

Vide il cartello “Bressanone” e si sentì meglio. Rallentò e si guardò nuovamente alle spalle.
I suoi occhi si dilatarono insieme alla pelle del viso, mentre le fiamme altissime avvolgevano la sua e altre case al villaggio.
Si morse il labbro inferiore fino a farsi sanguinare ed entrò di fretta in città sfrecciando lungo la via principale. Macchine vuote sparse sulla carreggiata, un furgone dell’ambulanza rovesciato, qualche bici legata a qualche albero nero di smog. Questa era la città, sotto le finestre chiuse degli appartamenti. Imboccò una traversa e si infilò in un vicolo molto stretto, mentre pensava alla sua casa di legno carbonizzata. Notò dei vetri frantumati a terra e l’ombra fredda dei palazzi. Sentì un rumore e ne rimase sorpreso. Individuò la melodia di un pianoforte sintetico. La riconobbe, la localizzò e si irrigidì davanti alla porta aperta di un negozio di souvenir.
Iniziò a piovere fuliggine.

9 commenti:

Jager_Master ha detto...

allora:
1) molto bello, innanzitutto. nel senso che PREPARA molto bene a quello che verrà dopo.

2) non immaginavo tutto questo, ed è proprio il bello di questo "gioco" a puntate.

3) il suzuki era una macchina, ma la moto forse è meglio. più con air, più bruce willis a dirla tutta.

4) non saprei come continuare. e questo non è un bene. nel senso che pensavo a qualcosa di diverso ed ora (ripeto: ne sono contento) devo riseminare per continuare la storia con filo logico. se qualcuno vuole inserirsi ben venga, altrimenti ci devo pensare, ma con calma.

cmq bravo. si vede un taglio diverso dal mio, una mano diversa. più profonda, meno diretta, meno descrittiva, più evocativa.
nel complesso seghe.

la zuppa ha detto...

pensa che io pensavo di non essermi sbilanciato troppo. diciamo che mi sono buttato su un trash mix tra zarria e simboli, a livello narrativo (zarria nel senso di moto, bruce e con air).

io comunque non ho in mente quello che sembra che abbia in mente da quello che ho scritto

Jager_Master ha detto...

allora siamo messi bene. speriamo di non esserci inculati da soli con una trivella, altrimenti non ne usciamo.

e non vale scrivere: si girò e vide che non erano fiamme, era solo il sole che sbucava dal crinale.

Matteo Piovanelli ha detto...

si girò, e vide che non erano fiamme, era un cinghiale arrosto

alan ha detto...

prendi il menhir e vai a cagare, tu

Matteo Piovanelli ha detto...

sandman si girò e non vide il menhir, ma nella posizione in cui se lo trovava infilato, lo sentiva benissimo

Jager_Master ha detto...

tanto per essere chiari...chi continua?

la zuppa ha detto...

ah, non so.

Matteo Piovanelli ha detto...

mah