City of no night

Author: Matteo Piovanelli / Etichette:

Ain't no place i call home
'cos can't call home a place.


Strano come quella sera la radio sembrasse un diavoletto che sussurrava solo per lui, appollaiato dietro ad un suo orecchio. Il cielo si era rifiutato di piangergli addosso, nonostante la promessa fatta dalle nuvole del pomeriggio. Le uniche lacrime erano quelle al neon della strada, che gli entravano negli occhi contro ogni sua volontà.
Mani serrate nelle tasche, una sciarpa scura a parargli la bocca e sventolare sotto la nuca, cercava ostinato le ultime oasi d'ombra. Si rifiutava di credere che ovunque fosse arrivato qualcuno a puntare una lampada, quando non una telecamera. E se c'era un Dio, sapeva che quella sera lui voleva un posto dove il giorno artificiale non arrivasse, un posto dove non si sentisse sotto un riflettore.

And when we reached Heaven
we realized we longed for Hell.


Una sigaretta. Avrebbe bevuto bile per una sigaretta, una di quelle vere. Da quando vendevano solo più quelle che anticancro, aveva smesso di fumare. Perché era un ottimista, rispondeva a chi domandava. Poi neppure l'alcol aveva più avuto lo stesso sapore, quindi bere aveva perso di significato. I tempi delle droghe leggere eran passati da un pezzo, per di più. Risalivano ad un'epoca ed un luogo diversi.
Ecco un altro locale uguale al precedente, con davanti al buttafuori anonimo un'altra coda uguale alla precedente. Ogni stagione che passava le ragazze mostravano più pelle più abbronzata, i ragazzi vestivano con camicie più bianche e più fini, la musica che usciva dall'ingresso batteva più ritmata e meno suonata. Le parole erano estinte a causa della selezione naturale per idee sempre più semplici, e pareva nessuno le piangesse.

We went to shake hands with the stars
and called stupid those who stayed back.


Non c'erano loro, non c'era lei, non c'era lui. L'altro lui. Solo questo lui attraversava la strada immacolata, fissando davanti ai piedi alla ricerca di una cartaccia, un fazzoletto, un mozzicone, qualcosa che desse l'impressione di qualcuno che vivesse in quella città. Solo un fondo chiaro, dove neppure i suoi piedi lasciavano orme perché non erano riusciti a raccogliere polvere in nessuno dei passi passati.
In alto, voleva riuscire ad immaginare le stelle aliene di quel cielo, ma le insegne e le pubblicità erano troppo avvantaggiate nella lotta contro ogni sforzo dei suoi occhi. Non aveva mai davvero visto il colore del cielo, per colpa loro, luci così dense che giorno e notte perdevano significato.

And they laughed when we called 'em stupid
'cos they knew we were just to find another Sun.


Una ragazza corse ridendo fuori da un locale di sushi. Il pesce più fresco, pescato quel giorno. Tanto fresco da non sapere cosa fossero mari e oceani. Tac tac i tacchi della ragazza, sotto le calze che riflettevano i colori dei neon a tempo col ballare del piercing all'ombelico. Cric cric, la schiena di lui che si raddrizzava ad un impulso vanesio senza scopo.
Quando lei rideva era la cascata che inizia il ruscello al fronte del ghiacciaio, vero? Era solo lui che la voleva ricordare così, ma aveva bisogno delle parole per non perdere le immagini della memoria.

But we thought they were in jail
when the jail was all but there.


Il drone della polizia volava basso, e un'altra volta lui pensò si soffermasse sulla sua testa, e un'altra volta invece se ne andò indifferente. Un altro vicolo, un po' più stretto. Strade secondarie, e poi terziarie e poi... Ma non c'era nessuna via che sfuggisse a tutta quella luce, e lui avrebbe voluto ci fosse un sasso da raccogliere e tirare, per spegnere anche solo una di quelle lampade. E l'avrebbe raccolto ancora e lanciato di nuovo, fino a crearsi un posticino piccolo dove poter chiudere gli occhi ed avere l'impressione della notte, finalmente.

And here we are, dancing in the streets
of the city where night is no night.

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